Angelo Zanelli
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Biografia breve di Angelo Zanelli
Angelo Zanelli (San Felice di Benaco 1879 - Roma 1942) è stato uno scultore italiano del XIX e XX secolo. Mentre frequenta la Scuola d'Arte "Romualdo Turrini" di Salò, sotto la guida del pittore Carlo Bonoli, il giovane Zanelli fa apprendistato di scalpelino e comincia ad eseguire alcune opere che dimostrano chiaramente la sua educazione alla copia dell'antico. Trasferitosi a Brescia, lavora prima presso l'ebanista Passadori e poi nella botte- ga del marmista Pietro Faitimi, affinando le proprie capacità nella lavorazione della pietra, tanto da riuscire a vincere nel 1898 il concorso per la pensione Triennale Brozzi. L'artista si reca allora a Firenze e si iscrive all'Accademia dove frequenta i corsi di Augusto Rivalta. Il soggiorno fiorentino, interrotto per due anni dal servizio militare, è caratterizzato anche dall'incontro con lo scultore Lundbey, che a Firenze sta modellando tre colossali figure da collocare nel Parlamento di Stoccolma. Nel 1904 Zanelli vince il pensionato artistico nazionale e si trasferisce a Roma, dove stringe amicizia con Felice Carena, amicizia che dura tutta la vita. Partecipa alla gara per le statue delle Regioni da collocare nel Vittoriano e quindi a quella per il sottobasamento della statua equestre di Vittorio Emanuele II, bandito nel 1909. È importante ricordare, per sottolineare la maestria tecnica di Zanelli, come egli si servisse di uno strumento di punteggiatura meccanica, il pantografo, oggi largamente diffuso nella pratica scultorea. Contemporaneamente alla realizzazione del fregio del Vittoriano, l'artista lavora all'opera Dea Roma per l'Altare della Patria e alla statua cquestre del Generale Artigas per Montevideo. Nel dopoguerra, Zanelli espone nel 1924 alla Biennale di Venezia; l'anno seguente due sue grandi statue adornano la facciata del padiglione italiano all'Esposizione delle Arti Decorative di Parigi. Negli anni successivi esegue il monumento ai Caduti di lmola, inaugurato nel 1926, quello di Tolentino (1928-1938), e quello di Salò, portato a termine nel 1930. Sempre nel 1930 I'artista realizza le statue e i rilievi per il Campidoglio dell'Avana. Professore di Scultura all'Accademia di Belle Arti di Roma dal 1931, nel '39 è nonminato Accademico d'Italia. Dopo la sua morte le sue opere donate allo Stato vengono raccolte a Roma, nella Gipsoteca del Vittoriano.
FONTE: Scultura italiana del primo novecento
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